La seconda giornata della HAT Music Area è stata meno teorica e molto più “a cuore aperto”:
si è parlato di ciò che succede quando un artista incontra qualcuno che crede in lui, di cosa c’è dietro una firma, di quanto contano l’intuizione, la ricerca e la capacità di riconoscere il potenziale prima degli altri.
Due ospiti, due percorsi molto diversi, un messaggio comune:
la musica si costruisce osservando, ascoltando e imparando a leggere quello che non è ancora evidente.
Enrico Romano: la vita da A&R e l’intuito che non passa mai di moda
La giornata è iniziata con Enrico Romano, per anni A&R in Warner Music.
Il suo intervento è stato un viaggio sincero nel mestiere più frainteso dell’industria musicale.
Ha raccontato:
- come ha scoperto alcuni artisti “prima che succedessero”,
- perché l’intuito resta una delle armi più importanti,
- quanto sia cambiato il lavoro dell’A&R nell’era dei dati,
- come oggi sia più semplice trovare progetti forti… ma anche più facile sbagliarsi.
Il punto che ha colpito molti artisti emergenti è stato questo:
oggi non basta guardare i numeri, bisogna capire la storia dietro quei numeri – e soprattutto quella che potrebbe arrivare dopo.
Enrico ha spiegato con grande onestà i rischi, i dubbi, le responsabilità, e tutto ciò che un buon A&R deve vedere in un artista prima ancora di entrare in studio.
Matteo Brioschi: dentro un’etichetta, senza filtri e senza misteri
Il secondo talk è stato con Matteo Brioschi, direttore dell’etichetta indipendente Petricore, ed è stato probabilmente il momento più umano della giornata.
Perché? Perché Matteo non ha raccontato la teoria: ha raccontato la pratica vera.
Ha condiviso:
- aneddoti sulle scelte quotidiane di un’etichetta,
- come si gestiscono i ruoli quando “siamo in tre, ma sembriamo in trenta”,
- errori fatti e cose imparate nel tempo,
- come si costruisce un team attorno a un giovane artista,
- e la crescita di progetti come Chadia Rodriguez, vista passo dopo passo.
Il pubblico ha apprezzato soprattutto la sua trasparenza su una cosa:
in un’etichetta indipendente, devi saper fare tutto, dall’ascoltare demo al gestire la comunicazione, dal trovare collaboratori al capire quando è il momento giusto per rischiare.
La HAT Music Area continua a fare ciò per cui è nata
Tra i talk, l’atmosfera è stata, ancora una volta, la parte più preziosa:
professionisti che venivano “solo per un saluto” e restavano un’ora, artisti che prendevano contatti che non si sarebbero mai immaginati, producer che fissavano call, fotografi che scoprivano nuovi progetti.
Questo spazio sta diventando, giorno dopo giorno, un piccolo punto di riferimento dove la Milano Music Week diventa una rete viva e spontanea.
Cosa succede domani
La HAT Music Area torna anche il 20 novembre, sempre dalle 11 alle 18 in Via delle Foppette 2, con:
- Heysimo (Simone Sproccati) dalle 14:30 – produttore, sound engineer, mente tecnica e creativa dietro progetti indie, pop e alternative.
- Chiara Santoro dalle 16:00 - Music Tech Advisor in HAT Music / Former EMEA YouTube Music Executive.
- NOA Flandina Live dalle 18:00
Un incontro molto atteso da chi lavora sul suono, sulla produzione e sulla costruzione dell’identità sonora.
E poi il nostro panel del 22 novembre
Ricordiamo l’appuntamento ufficiale di HAT Music alla Milano Music Week:
“Hai del talento ma non un manager: e adesso?”
📍 Dazio Levante – Arco della Pace
🗓️ 22 novembre, ore 14:30
🎫 Ingresso gratuito – prenotazione su DICE
Con: Vale LP, Emanuele Sanfelici (HAT Music), Marco Cantarella (Sugar)
Modera: Chiara Santoro (HAT Music)
Un dialogo diretto e senza romanticismi su come orientare i primi anni della propria carriera musicale.