1. Scegli, non accumulare
Il primo errore di chi arriva alla Music Week è voler fare tutto.
In realtà la magia sta nel selezionare pochi eventi che ti rappresentano davvero: un panel dove puoi dire la tua, un workshop dove impari qualcosa, un live che ti smuove dentro.
Saltare da un appuntamento all’altro senza tempo per respirare serve a poco.
La regola d’oro è “meno eventi, più esperienze”.
2. Non essere solo spettatore
La Music Week non è un festival da guardare, ma un luogo da abitare.
Fermati a parlare, chiedi, presentati. Le connessioni più interessanti nascono nei momenti più imprevisti: in fila per un caffè, durante un cambio palco, o all’uscita da un talk.
Porta biglietti da visita, ma soprattutto curiosità.
E ricorda: la musica è un linguaggio, non una vetrina.
3. Documenta, ma non ossessionarti
Sì, le storie su Instagram servono. Ma non lasciare che il telefono diventi il filtro tra te e l’esperienza.
Annota invece quello che senti, le frasi che ti colpiscono, i volti che ti ispirano.
La memoria digitale si perde; quella reale, se la coltivi, diventa valore professionale.
4. Costruisci relazioni, non contatti
Il networking non è scambiare link, è costruire fiducia.
Una conversazione vera, anche breve, vale più di venti messaggi in DM.
E se vuoi che duri oltre la settimana, ricordati che esistono strumenti pensati proprio per questo.
Su HAT Music, app ufficiale della MMW, puoi ritrovare le persone che hai incontrato e continuare a collaborare anche dopo l’ultimo giorno.
5. Tieni lo spazio per la scoperta
La Milano Music Week è fatta di eventi programmati, ma anche di sorprese: artisti che improvvisano un live, conferenze spostate all’ultimo, collettivi che nascono su un marciapiede.
Se ti tieni un po’ di tempo libero, troverai qualcosa che non cercavi ma di cui avevi bisogno.
6. La settimana dopo conta di più
Quando tutto finisce, arriva il momento cruciale: scrivere, rielaborare, contattare le persone conosciute, trasformare l’ispirazione in qualcosa di concreto.
È qui che si vede chi vive la musica e chi la rincorre.
E la cosa bella è che, grazie all’app, la Music Week non deve per forza finire quando chiudono i palchi.