Per un videomaker la Milano Music Week è un buffet visivo: showcase, talk, studi aperti, incontri informali con artisti emergenti e addetti ai lavori dell’industria musicale.
In una settimana puoi osservare decine di estetiche diverse, capire come si stanno evolvendo i linguaggi visivi della musica italiana, e soprattutto conoscere chi sta cercando proprio qualcuno come te per costruire il proprio immaginario.
Se lavori tra videoclip, content, live session, direzione della fotografia o visual identity, questa è una settimana che va sfruttata fino in fondo.
Gli appuntamenti più utili per i videomaker
NEEDA Open Days – osservare da vicino la scena creativa
Il 17 novembre NEEDA apre il suo studio per una giornata fatta di ascolti, incontri e interazioni dirette con artisti, producer e addetti ai lavori.
Per i videomaker è un momento strategico: puoi capire che tipo di immaginario cercano oggi gli emergenti, quanto sono consapevoli della loro estetica e quali necessità visive stanno nascendo nella nuova scena.
È il tipo di contesto dove spesso nasce la collaborazione che ti cambia una stagione.
Showcase: il posto perfetto per scoprire linguaggi visivi spontanei
Gli showcase non servono solo ai talent scout: per un videomaker sono un archivio vivente.
Il 17 novembre, la finale del contest New Talents On Stage all’Hard Rock Café è un esempio perfetto.
Puoi osservare:
- come gli artisti si presentano
- che tipo di estetica portano sul palco
- quali mood funzionano davvero con il pubblico
- che direzione visiva potresti immaginare per loro
Spesso i progetti più freschi emergono proprio da queste serate.
Eventi orientati alla creatività e alla sperimentazione
Dal calendario ufficiale spiccano format come Fondamenta – MMW Experience (22 novembre), dove performance, musica elettronica, contaminazioni e narrazioni visive convivono in uno stesso spazio.
Per un videomaker è un ambiente ideale per capire quali estetiche stanno prendendo piede tra gli emergenti e quali direzioni visive stanno nascendo nella club culture contemporanea.
Le aperture delle etichette: osservare il dietro le quinte
Appuntamenti come quello di LaTarma OFF Records sono interessanti perché permettono di capire il punto di vista delle label: quali contenuti stanno chiedendo agli artisti, come percepiscono oggi il ruolo del videomaker e quali sono le narrazioni visive che funzionano nelle release plan.
Una chiacchierata lì vale spesso più di mille mail.
Gli eventi HAT Music: connessioni preziose per i creativi visivi
Dal 18 al 20 novembre, la HAT Music Area (Via delle Foppette 2) è un punto d’incontro ideale per i videomaker: artisti emergenti, producer, manager, fotografi, stylists e addetti ai lavori si fermano lì a parlare, confrontarsi, cercare collaboratori.
Durante i talk (con ospiti come Federico Baroni, Andrea Corelli, Chakra, Enrico Romano, Matteo Brioschi, Heysimo) emergono spesso discorsi su immagine, estetica, identità visiva, difficoltà nel produrre contenuti e l’importanza di avere un professionista che sappia interpretare il progetto.
È il contesto perfetto per capire chi ha una visione chiara e chi avrebbe bisogno esattamente di qualcuno come te.
Il panel HAT Music del 22 novembre – ascoltare le fragilità narrative degli artisti
Il talk “Hai del talento ma non un manager: e adesso?” (Dazio Levante, 22 novembre alle 14:30) è particolarmente interessante per chi lavora sulle immagini.
Qui emergono insicurezze, difficoltà e necessità degli artisti indipendenti: tra queste, quasi sempre, la volontà di avere contenuti migliori, un’immagine più solida, una direzione visiva capace di distinguerli.
Esattamente il terreno dove un videomaker può fare la differenza.
Dove nasce la prossima estetica della musica italiana
Per un videomaker, la Music Week è un osservatorio privilegiato: dai piccoli palchi ai talk, dagli studi ai momenti informali, puoi registrare una quantità enorme di segnali visivi.
Ed è proprio in queste settimane che si intravedono le estetiche che diventeranno centrali nelle release dei prossimi mesi.