Se lavori in un’etichetta discografica – major, indie o boutique – la Milano Music Week è una miniera di segnali: trend emergenti, conversazioni strategiche, spunti per capire dove sta andando l’industria musicale e, soprattutto, un’enorme concentrazione di artisti emergenti da osservare.Questa settimana è il momento perfetto per aggiornare la tua visione, stringere nuovi rapporti professionali e individuare progetti da tenere d’occhio.

Cosa non puoi perderti se lavori in una label

I momenti istituzionali che definiscono la direzione del settore

La settimana si apre con il convegno inaugurale della Music Week, dove associazioni come SIAE, FIMI, Assomusica e Assoconcerti si confrontano sullo stato dell’industria.
Per chi lavora in un’etichetta, questi eventi equivalgono a una bussola: modelli di distribuzione, stato dello streaming, ruolo del catalogo, investimenti nel live, novità sul diritto d’autore.
Sono le conversazioni che anticipano i temi caldi dei prossimi mesi.

NEEDA Open Days – capire come stanno lavorando i creativi

Il 17 novembre NEEDA apre i propri spazi per una giornata di incontri con artisti, producer e professionisti. È un posto perfetto per osservare chi si muove già con metodo e chi sta cercando un percorso più strutturato.
Per le label, è un’occasione per capire quali progetti stanno prendendo forma nel sottobosco e quali sono davvero “pronti per crescere”.

Showcase e contest: il palcoscenico del roster futuro

Uno degli appuntamenti più utili è la finale del contest “New Talents On Stage” del 17 novembre all’Hard Rock Café: una vera sfilata di potenziali talenti da valutare live, senza filtri.
Per chi lavora in label, queste serate valgono doppio: permettono di farsi un’idea del progetto, della tenuta del palco e dell’effettiva risposta del pubblico.

Le label che aprono le porte

Durante la settimana, alcune realtà aprono i propri spazi a incontri, talk e presentazioni.
Ad esempio, l’appuntamento di LaTarma OFF Records è utile per entrare in dialogo con un’altra struttura indipendente, capire la loro filosofia, confrontare approcci.
Sono momenti preziosi per alimentare il proprio network “orizzontale”: altri label manager, A&R, editori, manager.

Ad Astra e gli studi che lavorano con gli artisti

L’open session di Ad Astra offre un punto di vista diverso: non la performance, ma il processo creativo.
Vedere gli artisti lavorare in studio permette di capire chi ha visione, chi ha metodo e chi ha un potenziale su cui investire.
È un tipo di osservazione che chi lavora in label spesso non ha il tempo di fare durante l’anno.

Gli eventi HAT Music: un hub perfetto per parlare con gli artisti

Dal 18 al 20 novembre, la HAT Music Area (Via delle Foppette 2) diventa uno dei punti più fertili per le label.
Qui trovi artisti emergenti, producer, manager, creative, e soprattutto un ambiente informale dove i discorsi diventano subito concreti.

Tra gli ospiti dei talk:

• Federico Baroni (18/11)
• Andrea Corelli (18/11)
• Chakra / Luca Ferraresi (18/11)
• Enrico Romano (19/11)
• Matteo Brioschi (19/11)
• Heysimo (Simone Sproccati) (20/11)

Questi incontri aiutano a capire come la nuova generazione di artisti pensa alla propria carriera, quali difficoltà percepisce, quali modelli sta cercando.

Il panel HAT Music del 22 novembre

Il talk “Hai del talento ma non un manager: e adesso?” al Dazio Levante (22 novembre, 14:30) è un momento perfetto per incontrare artisti senza entourage: la fascia più interessante per chi lavora in label, perché è lì che si gioca la partita dello sviluppo.

Dove si intravede davvero il prossimo roster

Milano, durante la Music Week, diventa un radar acceso sul futuro: performance, incontri, errori, intuizioni, conversazioni franche.
Le etichette che vogliono restare rilevanti sanno che qui non si viene solo per ascoltare musica, ma per capire i segnali sottili: chi sta nascendo, chi sta cambiando, chi sta esplodendo.